Il Ministero dell’Artigianato del Marocco guarda alla conceria di Santa Croce sull’Arno puntando a replicare gli standard produttivi espressi dal distretto conciario santacrocese:

 

 

 

questa mattina, all’ Assoconciatori, visita di una delegazione governativa marocchina nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale “ARTIMED” che coinvolge alcuni enti regionali italiani e vede il governo marocchino impegnato nella realizzazione di una nuova conceria nella città di Fès.

Tra i presenti, Ahmed Skim, direttore delle Preservazione del Patrimonio del Ministero dell’Artigianato, Mohammed Khalfi, responsabile del Settore Urbanistica e Ambiente della Wilaya di Fès, Naji Fakari, presidente della Camera dell’Artigianato di Fès e Abderrahim Iben Khayat Zougari, direttore regionale del Ministero dell’Artigianato della Regione di Fès, con Sergio Ravera e Alexia Boulanger della società di consulenza in energie rinnovabili Environment Park, ente attuatore del progetto per la Regione Piemonte. «Il polo conciario di Santa Croce- dice il presidente Fakari- è stato ritenuto il più idoneo a rappresentare un esempio da seguire nell’affermazione delle migliori pratiche industriali conciarie», ringraziando il direttore dell’Assoconciatori Piero Maccanti per l’illustrazione fatta loro di politiche e attività realizzate nel distretto conciario.

Di particolare interesse per gli ospiti marocchini la visita presso l’impianto di depurazione Aquarno e  presso le concerie “Victoria” e “Lo Stivale” , con la spiegazione di differenti tecniche di concia e lavorazione della pelle, e con l’originale excursus sulla storia dell’ industria conciaria fatto loro dal signor Emilio Caponi,  colonna portante della conceria “Lo Stivale”, con i suoi curiosi aneddoti sull’evoluzione della conceria a Santa Croce, con cui si è conclusa la visita della delegazione governativa marocchina. « Siamo colpiti-dice Iben Zougari - dall’incontro vincente che si realizza nel vostro distretto tra alta tecnologia e dimensione artigianale e dalle professionalità riscontrate a tutti i livelli produttivi con cui ci siamo confrontati qui a Santa Croce, dal manager all’operaio».

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