convegno_3.jpg Una nuova certificazione, in grado di attestare l’eccellenza delle imprese del distretto conciario toscano sotto il profilo organizzativo e della qualità del prodotto, e un nuovo evento per portare clienti e case di moda internazionali direttamente “sul posto” tra le aziende e gli impianti industriali del Comprensorio del cuoio laddove nasce quella pelle di qualità che prende le rotte del fashion internazionale:

sono le due novità cui sta lavorando l’Associazione Conciatori, illustrate nel corso del convegno sul futuro del distretto conciario toscano, promosso dall’Assoconciatori e svolto venerdì 20 novembre presso il Museo del Cuoio di Santa Croce sull’Arno. Ad illustrare il progetto il presidente Assoconciatori Franco Donati nel corso di un evento che ha visto comunità scientifica e imprenditori confrontarsi sulle nuove prospettive del comparto conciario.

«Deve essere riconosciuto in modo incontestabile l’impegno di tutti i nostri imprenditori conciari, grandi o piccoli che siano, che ogni giorno lavorano sodo per offrire quella qualità che ha reso le pelli conciate in questo territorio un prodotto richiesto da tutte le case di moda del mondo. Stiamo lavorando perciò all’attuazione di una nuova certificazione, uno strumento cioè che certifichi cosa c’è dietro le nostre pelli, vale a dire rigoroso rispetto di tutti i più rigidi parametri imposti dal mercato in termini di impatto ambientale, e complessivamente di performance industriali. Performance che possiamo addirittura incrementare, sicuri che questo nostro impegno difficilmente è replicato in analoghi distretti industriali».

 

Una iniziativa che vede coinvolta la comunità scientifica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, nello studio e nell’indicazione di come predisporre tale certificazione e che potrebbe rivelarsi definitivamente fattore di successo competitivo per le imprese. «Per rivelarsi veramente fattore di successo competitivo-spiega il Professore Fabio Iraldo dell’ Istituto Management Scuola Superiore Sant’Anna, che collabora nel progetto con l’Assoconciatori- la qualità ambientale deve essere messa a frutto dalle imprese e ciò presuppone capacità e conoscenza da parte delle imprese dei  possibili benefici che possono derivare dall’implementazione di strategie ambientali». Parole di elogio per l’impegno complessivo del distretto conciario toscano quelle della Professoressa Maria Chiara Carrozza, autorevole scienziata, già Ministro dell’Istruzione la cui presenza al convegno è stata occasione per riflettere sull’importanza della ricerca anche per l’impresa «ricerca che per il vostro comparto-ha detto parlando agli imprenditori conciari- ha rappresentato una grande forza consentendo alle concerie e agli impianti industriali del distretto di rinnovarsi costantemente, unica strada per affrontare le sfide presenti e future in cui sempre più la tecnologia entra nella nostra quotidianità».


Autorevoli esponenti del mondo imprenditoriale, istituzionale, associativo e del credito. Tra i relatori, presenti al Museo del Cuoio, anche Guido de Vecchi, Vicedirettore Generale Banca CR Firenze, sponsor dell’evento, per un’ analisi dei rapporti tra mondo del credito e industria conciaria, di cui ha lodato la solidità come realtà in grado di stimolare un circuito virtuoso di forze economiche del territorio. Di rischi e opportunità per il settore conciario nell’analisi dei settori contigui ha parlato infine il Professore Giuseppe D’Onza, traducendo in numeri le dinamiche economiche della filiera-pelle. A rappresentare il mondo istituzionale, con il sindaco di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda, era presente il presidente del consiglio regionale toscano Eugenio Giani che ha sottolineato la centralità della filiera-pelle per l’economia dell’intera Regione augurandosi che la Toscana possa avere la sua fiera di settore. «Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti dall’armonizzazione che si è creata tra i Comuni-ha detto il sindaco Giulia Deidda- realizzando un distretto di successo dove ognuno deve impegnarsi per preservarne l’unità».

 

 

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