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L’Associazione Conciatori guarda con fiducia al futuro, tra nuove prospettive di crescita e conferme, e ripercorre alcuni dei momenti più significativi dell’ultimo anno, attraverso le parole del presidente Alessandro Francioni, in occasione della lettura della relazione annuale dell’Associazione, giovedì 20 giugno nella sede dell’Associazione a Santa Croce sull’Arno.

 

Presenti all’assemblea molti dei rappresentanti dell’intero tessuto socio-economico locale e non solo a testimonianza del ruolo strategico dell’industria conciaria per le dinamiche complessive dell’intera Toscana: come sottolineato dal presidente della Regione Enrico Rossi, che ha ricordato la strategicità del patto per l’economia circolare firmato lo scorso marzo da Regione e Assoconciatori, primo patto del genere in Toscana, esempio dell’avanguardia e del pragmatismo dei conciatori toscani. O come i sindaci di Santa Croce sull’Arno ( Giulia Deidda), di Castelfranco di Sotto (Gabriele Toti), e di Fucecchio(Alessio Spinelli), che hanno sottolineato sia la centralità dell’industria conciaria per il territorio che l’importanza che imprenditori e istituzioni condividano programmi e obiettivi.

 

Dagli investimenti mirati in infrastrutture all’essere oggi un modello di economia circolare, dalla possibilità di avvicinare giovani imprenditori al comparto fino alla capacità di contribuire allo scambio tra domanda e offerta di lavoro: con il supporto sostanziale dell’Associazione Conciatori, molti sono stati i risultati importanti segnati quest’anno dal distretto, passando per il tema della comunicazione, dove il distretto conciario di Santa Croce sull’Arno è progressivamente indicato dal sistema mediatico un modello affascinante da raccontare, come sintetizzato da un breve video che ha aperto l’assemblea ripercorrendo alcuni dei passaggi più significativi che il distretto ha avuto recentemente in Tv.


Tra i temi della relazione annuale anche l’invito a fare rete, con il presidente Francioni che ha spiegato come l’Associazione sia disposta ad accogliere nel proprio sistema di depurazione anche quello di Ponte a Egola, possibilità condivisa e auspicata anche dalle numerose istituzioni presenti al tavolo dell’assemblea. Da cui è stata inoltre rilanciata una interessante proposta: data la centralità delle concerie toscane per il sistema fieristico mondiale, e dal momento che le concerie toscane sono tra i partner privilegiati dal sistema dell’alta moda, e sono il primo tassello nel mosaico del fashion system, perché non organizzare una fiera ad hoc proprio a Firenze?

 

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